Rockit // 2 marzo 2020
“Memorie dall’underground” conserva la solida struttura di un disco punk, e riesce al tempo stesso a proporre dei brani che da questa corrente musicale si allontanano. Ne risulta un lavoro che rassicura quanti si aspettavano del monocorda e della batteria dritta, ma che riesce a sorprendere: la prima metà di “Regressive Mantra”, “Bad Romance” o “Diranno che siamo stati noi”, per citarne qualcuna, per certi versi si allontanano dalla strada maestra ed il risultato è molto interessante. In altre tracce, invece, si sente tutto il sapore del punk italiano, soprattutto quello della scena a cavallo tra gli anni ’70 e inizio ’90: in “Paranoia” risuona l’eco dei CCCP, mentre “Il ministro dell’Interno è esploso” sembra essere uscita da “Isterico” il disco dei Punkreas del 1990.
“Memorie dall’underground” è il terzo album dei “The Konspirators”, gruppo con una dozzina di anni di presenza sulla scena punk romana e nazionale. È un disco solido, che non soffre della registrazione casalinga (che del resto rimane la dimensione originaria del punk) e che non deluderà quanti lo stavano aspettando.
I testi sono spesso molto interessanti e l’approccio ironico della band nei confronti di temi politici è spesso acuto e divertente. Delle volte si rasenta un populismo con poca mira (penso a “Il ballo della Tensione”) ma in altri brani il discorso politico è affidato ad un’ironia che funziona e diverte (come nella già citata “Il ministro dell’Interno è esploso”).
(Marco E. Airoldi – Rockit)
link all’articolo >> Memorie Dall’Underground – terzo disco dei The Konspirators, gruppo della scena punk romana