Live unplugged con intervista per i The Konspirators, ospiti in diretta della trasmissione Connessioni Artistiche di BlobTube, il canale youtube gestito da Davide Dapporto, figlio dell’attore Massimo Dapporto. Con la regia di Luca Marconato, la fotografia di Marino Presta e il supporto kospirativo di Mauro Stroppa, oltre alla produzione/supervisione di Davide Dapporto, i Kospiratori si sono cimentati in un live in diretta streaming svoltosi in una località non ben identificata che Wikileaks sostiene possa trovarsi in Sri Lanka. Ecco qui il link di BlobTube del concerto:
In occasione dei festeggiamenti per il 35simo anno di occupazione del CSOA Forte Prenestino, ecco il podcast dello showcase del 9 maggio 2021 dei Kospiratori su Radio Forte; 1 ora di live e chiacchiere da bar antagoniste e senza freni che potete riascoltare uncut qui: www.forteprenestino.net/showcase/thekonspirators
Save the Date svelerà in anteprima quali sono i complessi musicali presenti durante la giornata della Festa della Musica del 21 giugno con la preziosa partecipazione di Paolo Fresu. Ripercorrerà inoltre i momenti più importanti degli anni passati con la testimonianza del direttore Marco Staccioli.
Nell’intervista, tra tante persone che hanno partecipato alle passate edizioni della Festa Della Musica, ne parlano:
Paolo Fresu • il nostro Testimonial d’Onore della 26a ed. della Festa della Musica
Sergio Cerruti • Presidente dell’AFI-Associazione Fonografici Italiani
Marco Staccioli • Presidente dell’Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica
Ezio Bosso • testimonial della 24a ed.
Roberto Vecchioni • testimonial della 25a ed.
Claudio Simonetti (Goblin) per la Casa ed. Bixio
Elio Jovine e Giuseppe Cervino • Doctor Life
Dante Mortet • Scultore Mano Artigiana
Massimo Dona • filosofo e musicista
Gianluca Diana • Italian Blues Union
Barbara Tomasino • critica musicale
Angelo Coppotelli • Terrazze e Cortili Aperti a Torpignattara
Emiliano Liberatori, Lorenzo Baliva, Gianluca Criscuoli e Giampaolo Bonanni • The Konspirators
con inserzioni musicali dei The Konspirators, The Blues Against Youth, Matan Rochlitz, Choirs4Europe
Ecco qui la puntata intera su Raiplay: Save The Date – Speciale Aspettando La Festa Della Musica
E un sunto kospirativo su youtube:
Dopo mille rinvii dovuti a un evidente complotto dei poteri forti, scaturito addirittura in una pandemia mondiale, i Kospiratori riescono finalmente a farsi intervistare dagli impietosi amici di Disaccordo, su Radio Onda Rossa. Nonostante i consigli di marketing radiofonico delle kospiratrici k6 e k7 (oppure k8??) che agivano col favore delle tenebre, siamo riusciti lo stesso a dare il peggio di noi.. anche se non siamo mai venuti così bene in foto!
“Memorie dall’underground” conserva la solida struttura di un disco punk, e riesce al tempo stesso a proporre dei brani che da questa corrente musicale si allontanano. Ne risulta un lavoro che rassicura quanti si aspettavano del monocorda e della batteria dritta, ma che riesce a sorprendere: la prima metà di “Regressive Mantra”, “Bad Romance” o “Diranno che siamo stati noi”, per citarne qualcuna, per certi versi si allontanano dalla strada maestra ed il risultato è molto interessante. In altre tracce, invece, si sente tutto il sapore del punk italiano, soprattutto quello della scena a cavallo tra gli anni ’70 e inizio ’90: in “Paranoia” risuona l’eco dei CCCP, mentre “Il ministro dell’Interno è esploso” sembra essere uscita da “Isterico” il disco dei Punkreas del 1990.
“Memorie dall’underground” è il terzo album dei “The Konspirators”, gruppo con una dozzina di anni di presenza sulla scena punk romana e nazionale. È un disco solido, che non soffre della registrazione casalinga (che del resto rimane la dimensione originaria del punk) e che non deluderà quanti lo stavano aspettando.
I testi sono spesso molto interessanti e l’approccio ironico della band nei confronti di temi politici è spesso acuto e divertente. Delle volte si rasenta un populismo con poca mira (penso a “Il ballo della Tensione”) ma in altri brani il discorso politico è affidato ad un’ironia che funziona e diverte (come nella già citata “Il ministro dell’Interno è esploso”).
(Marco E. Airoldi – Rockit)
link all’articolo >> Memorie Dall’Underground – terzo disco dei The Konspirators, gruppo della scena punk romana
Opere di Piero Gilardi e la grafica dei cd kospirativi – analogie?
“Dei Konspirators non sappiamo molto, se non che sono italiani, amano i colori, il punk e fare caciara. Poco ma sicuro. Sono una di quelle band che lasciano che sia la musica a parlare per loro, a presentarli. E secondo la modesta opinione della scrivente, sono più vicini ai quaranta che ai trenta. Ah, e il loro sito web rasenta il fantastico: è strutturato come una testata giornalistica misto a Wikileaks, in cui ogni news sulla band è scritta in forma di articolo di cronaca, e che contiene un fumetto in divenire: “A konspiracy story”. E apprendiamo che tutti i membri della band vogliono essere semplicemente chiamati “K”. L’ironia e la leggerezza la fanno da padrona, ed è ciò che caratterizza – diciamolo, vantiamoci, ogni tanto – i romani.”
Ecco la scomoda e sconclusionata intervista rilasciata a Radio Godot sabato 10 novembre 2018 >> PODCAST
Grazie a Federica e Giacomo che si sono prestati al delirio kospirativo e che ci auguriamo non siano stati rapiti dai servizi segreti o dai rettiliani!
The Konspirators ospiti dell’amica e kospiratrice Alessandra Bersiani per la puntata di TRS Rock 102.3 dedicata al punk. Ecco il PODCAST –> JETLAG – PUNX NOT DEAD
“Senza dubbio è uno dei dischi più diretti, divertiti, e divertenti, che abbia avuto modo di ascoltare venendo a contatto col cosiddetto mondo “Underground”. Questo grazie ad uno stile asciutto ed immediato, che guarda al sarcasmo iconoclasta dei Dead Kennedys (“Glorify”), a certe inquietudini in salsa CCCP (“Analisi”), al divertissement in chiave rock-blues (“Maturità”), ed è capace di regalarci almeno due perle assolute che non avrebbero sfigurato nel repertorio degli Skiantos, lasciando intendere che, dietro l’apparente patina di cazzeggio, c’è un’evidente abilità nello scrivere canzoni punk come non se ne fanno più, con quel gusto per l’ironia, e a tratti per il non-sense, che era proprio di Freak Antoni (“Stare Bene”, “Punkabbestia”).”